Il concetto è molto più semplice di quello che possa sembrare: un compressore con un ratio molto alto su una traccia send.
Tutto qui? Ovviamente no, ma l’idea principale è proprio quella. L’utilità di questo tipo di processing sta nella fase di mixing, quando è necessario dare più senso di “spazialità ” al bus della batteria, aumentando la spinta globale delle tracce di batteria. Come fare? Nella vostra DAW definite una nuova traccia (traccia aux, traccia effetto…la nomenclatura cambia in base alla DAW che usate), applicate un compressore negli insert e rinominate la traccia a vostro piacimento, ad esempio “Drum Comp”.
Mandate le tracce di Cassa, Rullante, Toms e hi-hat con un “send” alla traccia Drum Comp. Mettete in SOLO la traccia e fate play. Iniziate a impostare il compressore della traccia Drum Comp con un ratio molto alto (da 10:1 in su per esempio) con un release discretamente lungo in base al tipo di pezzo che state mixando (per un pezzo veloce diminuite il release opportunamente). Inizierete a sentire che sulla traccia Drum Comp la batteria cambia completamente, il compressore sta letteralmente “schiacciando” tutta la dinamica, in un certo senso rovinandola. Ma quando toglierete il SOLO alla traccia noterete come la parte di batteria ha acquisito una spinta in più! Potete tenere il volume della traccia Drum Comp anche piuttosto basso (anzi ve lo consiglio!), la compressione parallela aiuterà in ogni caso la parte di batteria, mantenendo inalterata la dinamica dello strumento che, soprattutto per la batteria, è molto importante, in particolare nell’hard rock più che nell’heavy metal.
In questo modo riuscirete a mantenere la dinamica della batteria e in più avrete aggiunto una spinta importante a tutta la performance!
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