Ludwig Mies van der Rohe è stato uno dei più grandi architetti del movimento moderno. Oltre alle grandissime opere di architettura ci ha lasciato anche molti aforismi. Uno dei più famosi è sicuramente “il meno è il più” (dall’inglese “Less is More” appunto). Se applichiamo questo aforisma alla vita quotidiana, esso sottolinea il fatto che a volte per ottenere “di più” basta semplicemente darsi delle limitazioni, in ogni caso evitare di esagerare.
Credo non esista nessun aforisma più azzeccato per descrivere come dovremmo prendere alcune decisioni durante le fasi di mastering. Mai come in questo caso “less is more“: il mastering è un processo molto delicato, una serie di decisioni che possono essere cruciali per la riuscita del master finale. E’ comune pensare che sia sufficiente mettere in insert un plugin “ad hoc”, scegliere un preset e iniziare a mettere al massimo i parametri che riguardano il gain e il volume finale: suona tutto “più forte” e si ha la sensazione che il master sia migliorato.
In realtà è molto più complesso di così, alcune scelte vanno ponderate, bisogna chiedersi se quel particolare plugin può davvero servire a migliorare il master finale. A questo va aggiunto la regola “less is more” (sì, dovreste prenderla come una regola, lo faccio da un bel po’ ormai, e vi assicuro che i miei mix e master sono decisamente migliorati), deve essere “un po’ di EQ con un po’ di saturazione con un po’ di exciter” e così via. Giusto “un po’”, è l’unione di tutti questi piccoli accorgimenti che crea un master assolutamente concorrenziale e paragonabile ai master commerciali che sentiamo in giro.
Fate molta attenzione al mix dal quale state partendo e ragionate da mastering engineer: fidatevi delle vostre orecchie, se è necessario rendere il pezzo più cristallino usate una leggerissima high-shelf con un equalizzatore, se è necessario migliorare i bassi provate un plugin che serva da Bass Enhancer, sperimentate tecniche di Mid/Side processing per rendere la sensazione stereo migliore all’ascolto, ma ricordatevi sempre che ogni plugin deve contribuire nella giusta misura al master finale: il meno è il più.
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